Le cardiopatie congenite colpiscono circa l’1% dei bambini nati, e rappresentano la malformazione congenita più frequente. Esse richiedono una assistenza specialistica e un percorso di diagnosi e cura multidisciplinare.
La gestione dei pazienti con cardiopatia congenita è, pertanto, complessa, e spesso il pediatra curante fatica a coordinare il percorso di cura, a gestire e programmare controlli e terapie di questi pazienti. A tal fine, è fondamentale un periodico aggiornamento sulla gestione dei pazienti con cardiopatia congenita, per discutere sulle vecchie e nuove opzioni diagnostiche e terapeutiche, oltre che sulle peculiarità dei pazienti con cardiopatia congenita e le interazioni, limitazioni (vere o erroneamente supposte) da considerare in questi pazienti.
Negli ultimi anni, ed in particolare in concomitanza con l’epidemia da SarsCov-2, è di particolare attenzione la gestione delle patologie congenite caratterizzate da scompenso cardiaco e cardiopatia cianogena, in quanto i pediatri di base si trovano spesso impreparati e spiazzati nel definire il livello di rischio della patologia, sia in merito all’indicazione della somministrazione del vaccino, sia per la contestualizzazione di eventuali problematiche respiratorie in caso di contagio.
Dall’altra parte, se nell’inverno 2020-2021 le infezioni da VRS sono state meno frequenti delle annate precedenti, la scorsa estate e questo autunno si è registrata una significativa ondata epidemica, che merita attenzione, soprattutto nelle cardiopatie congenite.